Stress

Hai mai conosciuto lo stress?
Quanto stress c’è nella tua vita?
Cosa ti stressa?
Dov’è lo stress? È dappertutto o qualche parte ne è preservata?
È possibile parlare di stress a prescindere da chi lo sperimenta?Tu sei la potente e misteriosa realtà che è sì attraversata dallo stress, ma non ne sei solo vittima: sei anche regista di situazioni stressanti in cui puoi decidere se lo stress assume il ruolo di protagonista, co-protagonista o di comparsa.

Lo stress dipende un po’ anche da te.

Non riconoscersi uno spazio d’azione, una quota di potere per modificare gli eventi o pensare che sia “tutta colpa degli altri” non solo non ti mette nelle condizioni di affrontare lo stress ma è anche fonte di ulteriore stress.
Gli eventi stressanti si intrecciano con la tua storia e con il momento specifico che stai vivendo.
Vengono vissuti diversamente a seconda di come li percepisci e vengono differentemente affrontati a seconda del contesto sociale, professionale, familiare in cui sei inserito, che definisce capacità e risorse.
Lo stress in astratto non esiste; tu sei dentro una storia e vivi lo stress in base alla storia che hai intessuto.
Quindi lo stress non è tanto nell’evento, quanto nell’esito che l’incontro con l’evento ti produce.
Lo stress è un sintomo che causa sintomi fisici, sintomi comportamentali ed emozionali.

Attraverso un percorso psicologico sistemico, verranno presi in considerazione non solo i fattori stressanti, ma soprattutto la tua persona che incontra l’evento, le tue percezioni, le tue valutazioni nonché la tua storia e il tuo contesto di appartenenza familiare e sociale, per trovare strategie costruttive di gestione e pianificazione.

Schermati! Dalle Ansie

Le ansie che di solito riuscivamo a spazzare via stando attivi, oggi tornano a presentare il conto.
Emergono continuamente.
Pescano anche nella storia.
E non solo nel qui ed ora.
Abbiamo poche distrazioni.

  • Cercare di non pensarci, non serve.
  • Contrastare il flusso di pensieri è impossibile.
  • Più sotterro e più ri-emerge con una carica maggiorata.
  • Più fingo ‘non ho niente!’ e più mi si legge sul volto.

L’ansia, perché si ridimensioni, dobbiamo concederle di uscire.
Dedichiamoci a lei!

  • Cronometra un tempo, pochi minuti, e lascia che tutte le ansie escano.
  • Aiutati scrivendole.
  • Sono fogli che servono a te, ma che puoi condividere anche con altri.
  • La condivisione è B A L S A M O L E N I T I V O

Allo scadere del tempo, torna a fare quello che stavi facendo.
Fallo ogni giorno.
Vedrai che non contamineranno più tutte le cose belle!

Schermati! Dal senso di Impotenza

Un nemico invisibile e travolgente sollecita senso di impotenza.
La paura, scarso impegno, la poca autostima, l’umore basso, l’insonnia, lo mantengono.

  • Se non posso cambiare o migliorare nulla, perché devo fare qualcosa?
    Perdiamo le speranze.

È molto difficile poi modificare questo sentimento.
E fa anche molto male.

  • Tu puoi fare la differenza.

Complimentiamoci per le cose andate bene.
Ci permette di pensare in maniera più ottimistica.

  • Facciamo una lista delle cose buone che abbiamo fatto.

Sforziamoci di trovarle, perché ci sono.
Ogni giorno.
Oppure facciamola con i figli.

  • Appendiamola sul frigo, in camera, sullo specchio del bagno, in macchina.

In posti che viviamo.
E ogni volta che ci passiamo davanti, rileggiamoci!
Fa bene al cuore.

  • Contrastiamo il bisogno di controllo.
  • E costruiamo il nostro piacere.

Schermati! Dalle Brutte Maniere

La gentilezza é uno stile relazionale contagioso.
  • Che regala bei sorrisi.
  • Che riconosce il valore dell’altro.
  • Che aiuta, chi osserva, a darsi valore.
  • Che favorisce vicinanza e intimità.
  • Che uccide la rabbia.

La Gentilezza non è sinonimo di debolezza.

Non è la virtù dei perdenti.
Essere gentili è una scelta.
Possiamo affermare la nostra idea, senza
  • Svalutare
  • Attaccare
  • Offendere
  • Aggredire.

Non è vero che ce l’hai o non ce l’hai.

Puoi apprenderla.
Iniziamo dal dire:
GRAZIE
Perché diamo valore.
SCUSA
Perché possiamo rimediare.
PER FAVORE
Perché non tutto è dovuto
  • Contribuiamo a creare un clima sereno tra le mura di casa.
Fermiamoci a respirare, cerchiamo le parole, mantieniamo un tono di voce basso, non arriviamo subito alle conclusioni.
Il bene di chi ci sta accanto dipende anche da noi.

Schermati! Dai Pregiudizi

Lo psicologo è per i pazzi o per i deboli, per gli sfigati o i sottoni.
Fa il lavaggio del cervello.
Oddio, vengo psicoanalizzato.
Sono fatto così, ormai…
Nessuno mi può capire.
Ce la faccio da solo.
Gli altri penseranno che sono matto.

Non è vero, questi sono pregiudizi.

Lo psicologo è per chiunque viva un momento di difficoltà, o senta la voglia di conoscersi meglio e mettere a frutto le proprie risorse.
Proviamo a sospendere il giudizio, verso noi stessi e verso coloro che ci confidano l’idea di andare dallo psicologo.

E non esistiamo a chiedere un aiuto psicologico qualora ne sentissimo il bisogno.
Non c’è niente di cui vergognarsi.

Una mente che soffre, soffre due volte:
per il dolore che appesantisce
E per non essere creduta, fraintesa, mal giudicata.